Sabato 18 giugno 2011
ore 21
Cappella dell'EX MONASTERO di RIVALTA DI TORINO
VOCE RECITANTE: MAURO CROSETTI
"VERSI DI NOTE FRA LE FORME DEL TEMPO"
Armonie di suoni e parole,
profumi,
gusti,
percezioni tattili
e immagini “intorno” alla PIETRA,
archetipo di valenze portanti
lungo la storia dell’Uomo.
La liutista torinese Gabriella PERUGINI propone il concerto multisensoriale LE VOCI DEGLI ACCORDI che interseca musica, arti figurative e poesia secondo il tema conduttore della PIETRA, elemento che raccoglie le memorie dell’uomo.
Le “voci” dei cinque sensi sono “accordate” dalle melodie per Chitarra barocca, liuto e Tiorba, cui fanno da “controcanto” i versi di
poeti classici, moderni e contemporanei recitati da Mauro Crosetti e selezionati dallo scrittore Ferdinando Albertazzi.
Durante lo spettacolo la vista è attratta anche dalle immagini di opere pittoriche di Vinicio Perugia e Francesco Preverino, l’olfatto è stimolato grazie alla profumazione della sala, mentre la pietra, che ogni ascoltatore è invitato a scegliere e a tenere in mano, solleciterà la memoria tattile.
Video LE VOCI DEGLI ACCORDI
Video LE VOCI DEGLI ACCORDI
Chitarra Barocca moldello Stradivari
Tiorba
Il liuto rinascimentale è lo strumento a pizzico più diffuso in tutte le corti rinascimentali europee. Alcune musiche in programma sono di autori inglesi del periodo “elisabettiano” coincidente con il regno della Regina Elisabetta I (1558 -1603), peraltro valente liutista; altre sono estrapolate da libri d’intavolatura di autori operanti presso le corti italiane, compresi Vincenzo e Michelangelo Galilei, padre e fratello del celebre Galileo.
La tiorba, invece, presenta due caviglieri distinti con 14 ordini di corde doppie, è lo strumento che possiede la sonorità più robusta e spesso nell’epoca barocca era utilizzata in organici cameristici per la realizzazione del basso continuo. In questa occasione se ne apprezzerà il repertorio solistico, con composizioni, fra gli altri, del virtuoso Johann Hieronymus Kapsberger, (italianizzato Giovanni Girolamo), soprannominato “Il tedesco della Tiorba”, di Arcangelo Corelli e di Giuseppe Vaccari.
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